Ieri sera è stata diffusa la notizia della morte di Carla Bley. Compositrice, pianista, grande band leader, in qualche occasione cantante (anche se aveva intitolato un suo album I hate to sing), attivista, testardamente indipendente, fieramente coraggiosa e senza compromessi, autrice di alcuni dei brani e delle musiche più belle di tutto il jazz moderno. Personalità conosciuta anche dalle nostre parti, negli ultimi anni aveva sempre inciso i suoi dischi, sempre con al fianco Steve Swallow, qui a Lugano presso il nostro Auditorium. Per ricordarla abbiamo invitato Claudio Sessa, critico di jazz per il Corriere della Sera e docente di Storia del jazz presso il Conservatorio di Trieste, autore di “Improvviso singolare. Un secolo di jazz” per Il Saggiatore.
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