È stata appena ripubblicata in Francia un’importante biografia dedicata a Claude Lévy-Strauss, l’antropologo che ha cambiato la disciplina nel XX secolo: l’autrice si chiama Emmanuelle Loyer, il volume si intitola semplicemente Claude Lévi-Strauss, ed è pubblicato da Flammarion.
Lévi-Strauss ha portato l’antropologia ben oltre il suo perimetro d’indagine tradizionale, per farla dialogare con la linguistica, la storiografia, la psicoanalisi e, naturalmente, la filosofia.
Partendo da qui incontreremo in settimana alcuni antropologi, per lo più giovani, alle prese con oggetti di ricerca che non attribuiremmo all’antropologia tradizionale: salute, alimentazione, genere, lavoro. Ospite di oggi è l’antropologa ticinese Anna Uccelli: laureata presso l’Università di Bologna in “Antropologia del corpo e della malattia” con una tesi sulla Malattia Leventinese, una misteriosa patologia ereditaria che colpisce la vista e porta, nei casi più gravi, quasi alla cecità.
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