Il nostro ospite di oggi è una sorta di illuminato “globetrotter” musicale. Alexandre Joyeux Paganini, in arte Sandro Joyeux nasce a Parigi nel 1978 da mamma francese e papà italiano. Fin da piccolo soffre di un grave problema all’udito, ma nonostante questo disagio sviluppa un legame viscerale con la musica e a dieci anni entra nel Coro della Radio Nazionale Francese cantando un repertorio assai variegato, dall’antico al contemporaneo, in Russo, Tedesco, Latino e Italiano. A quindici anni si iscrive al Conservatorio del IX distretto di Parigi per studiare solfeggio e trombone, ma quando impara i primi accordi su una chitarra se ne innamora. A diciotto anni comincia a peregrinare tra la Francia e l’Italia, in autostop o in vespa, suonando come artista di strada o come membro di band dedite al reggae fino all’approdo in Africa, dove resta folgorato dalla musica del Mali. Da allora ha percorso un milione di chilometri con la sua chitarra per raccogliere tradizioni, dialetti e suoni del Sud del mondo e, di conseguenza, per arricchire la sua musica di svariate influenze sonore. Negli ultimi anni ha calcato centinaia di palchi in Italia e all’estero, tra cui quello del Primo Maggio a Roma. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo album Sandro Joyeux, e nel 2016 ha presentato il suo secondo album, Migrant all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Oggi ci parlerà in particolare del suo nuovo Ep, uscito sul finire del 2024 per l’etichetta Musicatrada Records.
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