Nel 1936, durante un’esposizione di oggetti surrealisti alla Galleria Charles Ratton di Parigi, un folto gruppo di esponenti del movimento fondato da André Breton si confronta in un’accesa discussione. Viene resa pubblica la decisione di estromettere Alberto Giacometti dal gruppo Surrealista, evento che testimonia la continua evoluzione del lavoro dell’artista. Proprio come la scultura in gesso "Tête-Crâne", del 1934, nasce nel periodo in cui l’artista ha scelto di riprendere contatto con il visibile, evidenziando la sua natura autentica di cranio come luogo dove è possibile la scomparsa dei volti.
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