Colpo di scena

"Una brancata di ricci"

di Ugo Fasolis

  • 27 dicembre 2017, 14:30
"Una brancata di ricci"

"Una brancata di ricci", Plinio Martini (dettaglio copertina)

  • edizionicasagrande.com

COLPO DI SCENA
Da mercoledì 27 dicembre 2017 a venerdì 12 gennaio 2018 alle 13:30

adattamento radiofonico in 12 puntate di Ugo Fasolis
da “Il fondo del sacco” di Plinio Martini
con la compagnia dei radioattori
Regia Mino Müller
(PROD RSI 1989)

"Il fondo del sacco" opera di Plinio Martini è arrivata alla 25a ristampa con la ripubblicazione delle Edizioni Casagrande con il commento di Matteo Ferrari e Mattia Pini che l’hanno arricchita con approfondimenti letterari, linguistici e antropologici. Occasione per il Teatro Sociale di Bellinzona di proporne un’apprezzata lettura integrale con la voce di Margherita Saltamacchia, e per Rete Due di recuperare dall’archivio “Una brancata di ricci” con l’adattamento di Ugo Fasolis e la regia di Mino Mueller, realizzata nel 1989 a 10 anni dalla scomparsa dell’autore.

Pubblicato nel 1970 "Il Fondo del sacco" è la storia di una valle, la Bavona, e delle sue trasformazioni durante il secolo scorso, dentro la quale si ritrovano tutti i grandi temi della vita quotidiana di ieri e di oggi: l’amore, la fatica, il lavoro, la morte, l’attaccamento alle proprie radici, l’emigrazione, la religione. L’appassionante storia di due fratelli emigrati in California.

Plinio Martini (Cavergno 1923 – 1979), è uno degli scrittori più conosciuti e amati non solo nella Svizzera italiana, basterebbe guardare alla sua fortuna in quella di lingua tedesca. Secondo di otto figli, è cresciuto in una famiglia di modeste condizioni ma che, nella miseria diffusa di quegli anni godeva di un certo benessere grazie alla professione del padre, fornaio del paese. Ottenuto il diploma di maestro alla Magistrale di Locarno (tra i suoi insegnanti anche Piero Bianconi), Plinio Martini ha sempre insegnato nella sua valle difendendone, appassionatamente il patrimonio storico e civile. Le sue prime prove letterarie appartengono al campo della poesia e dei racconti per ragazzi. Al romanzo arriva tardi con "Il fondo del sacco", pubblicato nel 1970, seguito nel 1976 da "Requiem per zia Domenica", opere che sono state tradotte in lingua tedesca e francese. Questi due romanzi costituiscono il culmine della sua attività letteraria interrotta precocemente dalla malattia.

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