Era il 19 settembre del 1991 quando sulle Alpi, al confine fra il Trentino Alto Adige e l’Austria, veniva ritrovata una mummia in ottimo stato di conservazione. L’uomo del Similaun, chiamato familiarmente Oetzi, visse circa tremila anni prima di Cristo, nella fase finale del Neolitico. Frutto di una serie di incredibili coincidenze, il corpo di Oetzi è stato sottoposto a un processo di mummificazione naturale all’interno del ghiacciaio ed è una cosiddetta mummia umida che, in questi tre decenni, ci ha permesso di scoprire una grande quantità di cose su come vivevano, si nutrivano e si curavano gli esseri umani di quell’epoca. Ci ha, tra l’altro, aiutato moltissimo anche nella ricerca in ambito genetico, con indicazioni sul genoma umano e sulla nostra evoluzione negli ultimi seimila anni, così come ci racconta Valentina Coia, biologa e ricercatrice presso l’istituto per lo studio sulle mummie dell’Eurac di Bolzano.
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