Domenica 8 ottobre ore 17:35
Con: Elio (voce, flauti e strumenti vari), Faso (voce e basso), Christian Meyer (percussioni), Mangoni (voce) e Cesàreo (basso)
Musiche: Elio e le Storie Tese
Ripresa del suono: Gabriele Kamm
Mixer e editing: Lara Persia
Regia di Claudio Laiso
Produzione: Francesca Giorzi, (RSI 2004)
Gradito ritorno, sulle onde di Rete Due delle narrazioni musicate “La scuola della Salamanca” e “Le ochine” registrate nel 2004 a Lugano dal noto gruppo milanese “Elio e le storie tese”. Ribattezzata per l’occasione Elio e le fiabe tese la band è stata chiamata per interpretare fiabe appartenenti alla cultura popolare e raccolte da Italo Calvino nelle “Fiabe italiane”. Adattate per la Rete Due da Antonello Governale (anche voce narrante) i racconti sono stati interpretati ed improvvisati da tutti gli storici componenti del gruppo: Elio (voce, flauti e strumenti vari), Faso (voce e basso), lo svizzero Christian Meyer percussionista per l’occasione al “bidone del riciclo”, l’eclettico architetto Mangoni (voce) e Cesàreo (basso). Una sorta di “improvvisazione guidata” o “concerto spontaneo” costruito sulle tradizionali tracce di una fiaba popolare interpretata dalle particolari, eclettiche e creative corde di “Elio e le storie tese”. Regia radiofonica: Claudio Laiso.
La scuola della Salamanca
C’era una volta un padre che aveva un figlio solo. C’erano da spendere 100 ducati e la c’era una scuola, della Salamanca, dove si potevano imparare tante cose. Padre e figlio partirono per vedere s’era possibile raddoppiare il proprio tesoro.
Le Ochine
C’era una volta un branco di ochine che andavano in Maremma a far le uova. A mezza strada una si fermò: «Sorelle mie, devo far subito l’uovo, fino in Maremma non ci arrivo, andate pure senza di me». «Aspetta!», «Trattienilo!», «Non ci lasciare!». Ma l’ochina doveva proprio far l’uovo. Si abbracciarono, si salutarono, promisero di ritrovarsi al ritorno, e l’ochina s’inoltrò in un bosco. L’oca fa le uova, ma una volpe gliele ruba e se le mangia. Per proteggersi e covare le sue uova, l’ochina si fa costruire una casetta di ferro dal fabbro ferraio. Così inizia la storia, che si svolge tutta tra i goffi tentativi della volpe di ingannare l’ochina per mangiarsela, e l’astuzia di mamma oca che riesce ogni volta a scamparla e a proteggere i suoi piccoli dal pericolo. A volte le oche non sono così “oche” e le volpi non sono così furbe.
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