Spesso per riconoscere la grandezza di un cantautore si dice: “E’ un poeta”. Sono poeti De André, Brel, Brassens…
Il rapporto tra canzone e letteratura ha trovato negli ultimi anni ulteriore conferma con l’attribuzione di importanti premi internazionali, si pensi al Nobel per la letteratura a Bob Dylan o al Pulitzer a Kendrick Lamar.
Nell’opera di alcuni autori questo legame profondo emerge con particolare forza, come se il mondo delle parole e dei versi fosse un grande mare nel quale si sono immersi riportando poi in superficie storie, personaggi, riferimenti che danno nuova luce, e nuova voce, a una lunga tradizione letteraria.
Vinicio Capossela si è presto dotato di scafandro (appariva proprio così nel 2000 sulla copertina di Canzoni a manovella) e, una volta in porto, ha raccontato dei suoi incontri con “marinai profeti e balene”.
E questi incontri letterari e immaginifici sono al cuore dell’incontro pubblico che si è tenuto nel nostro Auditorio Stelio Molo, condotto dalla Responsabile di Rete Due Sandra Sain, e intitolata “Con i testi che ci abbiamo” come l’omonima serie di Alphaville.
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