Filosofia

Una nuova edizione dell’Etica di Abelardo

di Antonio Ria

  • 07.04.2015, 13:35
Copertina del libro di Mariateresa Fumagalli Beonio Bocchieri, Eloisa e Abelardo

Copertina del libro di Mariateresa Fumagalli Beonio Bocchieri, Eloisa e Abelardo

GERONIMO Filosofia
Martedì 07 aprile 2015 alle 11:35
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21:57

Una nuova edizione dell’Etica di Abelardo

Filosofia 07.04.2015, 13:35

«Inizio del libro del maestro Pietro Abelardo intitolato “Conosci te stesso”. Definisco “morali” quelle tendenze innate nell’animo umano che inducono l’uomo a compiere il male o il bene». E’ l’incipit del libro di Pietro Abelardo Ethica, in una nuova traduzione italiana a cura di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, pubblicata da Mimesis.

A presentarla in trasmissione è la stessa professoressa Fumagalli, storica delle idee e allieva di Mario Dal Pra, per quarant’anni titolare della cattedra di storia della filosofia medievale all’Università degli Studi di Milano. L’Ethica o Scito te ipsum presenta una riflessione molto interessante sulla morale cristiana, per il tentativo dell’autore di precisare, con il suo rigore di maestro di logica, tutti gli aspetti che possono entrare nella definizione di peccato, per sottolineare il ruolo decisivo dell’intenzione. Quella che viene qui presentata è la seconda traduzione italiana, dopo quella di Mario Dal Pra del 1976, ormai non più reperibile.

Pietro Abelardo, maestro di logica e teologia del XII secolo, autore di opere importanti per il suo tempo, la cui attualità – come questa nuova edizione dell’Ethica – è viva ancora oggi. Come sottolinea Mariateresa Fumagalli: «La proposta etica di Abelardo è originale, secca e lucida. A mio parere il progetto proposto da Abelardo era la definizione o costruzione di una nuova morale – sempre cristiana, beninteso – ma che tenesse conto delle realtà nuove e dei nuovi gruppi sociali, goliardi, laici, uomini “cortesi” e cristiani del dissenso (ossia “eretici”, come venivano chiamati dall’istituzione), gruppi che animavano dialetticamente una società vivace e divisa, “al decollo” per usare una felice espressione di Jacques Le Goff».

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