Libri

Ci vuole orecchio

di Mariarosa Mancuso

  • 26 novembre 2014, 12:35
Paolo Nori

Paolo Nori

  • Courtesy Pagina FaceBook Paolo Nori

Pochi scrittori hanno una voce riconoscibile come quella di Paolo Nori, nato a Parma nel 1963. Voce in senso stretto: su internet si possono trovare le sue letture dei classici, registrate nelle librerie dove capitolo dopo capitolo, davanti a un pubblico attento, affronta Le anime morte di Gogol, Morte di Ivan Il'ič di Tolstoj, Disastri di Danil Charms, La Certosa di Parma di Stendhal. E voce in senso letterario: bastano un paio di pagine dei suoi romanzi, da Grandi ustionati, a Ente nazionale per la cinematografia popolare a La banda del formaggio, per riconoscere la sua cadenza parmigiana e i suoi giri di frase da lunatico.

Rubiamo la definizione a Ermanno Cavazzoni e al suo Poema dei lunatici, nel gruppo possiamo mettere anche Daniele Benati, Gianni Celati, Ugo Cornia: radicati nel loro territorio, fanno tesoro delle sfumature dialettali. Il suo ultimo libro, Siamo buoni se siamo buoni, esce da Marcos y Marcos. L’intervista è di Mariarosa Mancuso.

Ci vuole orecchio

Libri 26.11.2014, 12:35

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