Il giardino di Albert

Accordi e disaccordi…sul clima

di Clara Caverzasio

  • 06.12.2014, 19:00
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  • Reuters

Dal 1 al 12 di dicembre a Lima e a fine 2015 a Parigi: è il calendario delle speranze per un accordo internazionale sul clima, che il 5. rapporto dell’IPCC (il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) ritiene l’ultimo in tempo utile. In alcune parti del pianeta infatti, si è già superato il punto di non ritorno, per cui il collasso di una parte dei ghiacci dell’Antartide potrebbe essere ormai inevitabile, con un conseguente drastico innalzamento del livello del mare. Una minaccia nota e ignorata da anni. Ma mai come oggi un accordo mondiale sui cambiamenti climatici sembrerebbe così a portata di mano. Nel mese di ottobre i leaders dell’Unione europea hanno concordato obiettivi assai ambiziosi per il 2030, e molto recentemente Stati Uniti e Cina, i due paesi responsabili delle maggiori emissioni di biossido di carbonio nell’atmosfera, hanno annunciato un accordo storico. Speranze giustificate? E nel frattempo, in che modo affrontare il problema reale dei cambiamenti climatici, visto che è ormai evidente che non basta più cercare di correre ai ripari ma occorre fin da ora imparare ad adattarsi alle conseguenze del riscaldamento globale, come già stanno facendo le popolazioni dell’Artico? Dei futuri accordi o disaccordi sul clima, degli ecosistemi polari, regioni così determinanti per il nostro futuro dal punto di vista climatico, e dei modi in cui oggi dovremmo affrontare i problemi legati ai cambiamenti climatici si parlerà nel Giardino di sabato 6 dicembre con il Nobel Terry Callaghan, Lead Author dell'IPCC, con Terry Chapin docente di Ecologia Artica all’Università di Shaffield, e con Luca Mercalli, climatologo e presidente della società italiana di meteorologia.

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Accordi e disaccordi…sul clima

Il giardino di Albert 06.12.2014, 19:00

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