Il giardino di Albert

Albatri e Berte

Cartografi del vento

Albatri e Berte

Giganti dei cieli oceanici, goffi a terra ma regali in volo: albatri e berte hanno ispirato poeti, marinai e miti antichi. Baudelaire li chiamava “re dell’azzurro”, Coleridge li rese protagonisti della “Ballata del vecchio marinaio”, i Greci immaginavano sirene capaci di ammaliare grazie al loro canto notturno. Ma oltre la leggenda, c’è la scienza.

Con Jacopo Cecere, ornitologo dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), scopriamo questi uccelli, “cartografi del vento”. Capaci di orientarsi con il campo magnetico, le stelle e perfino con gli odori di mari e oceani, compiono viaggi incredibili: una berta che nidifica in Sicilia può volare fino al Nord Africa per nutrire il pulcino, un albatro attraversa oceani interi, sulla scia dei venti.

Ma, come nel ritratto di Baudelaire, anche i “re dell’azzurro” sono vulnerabili. I ratti introdotti dall’uomo devastano i nidi, la pesca industriale li uccide accidentalmente, la plastica intossica i piccoli. Il cambiamento climatico riduce le prede e persino incrina la fedeltà delle coppie. Cecere ci guida in un viaggio che intreccia biologia, ecologia e mito. Le loro danze di corteggiamento, il volo e i loro canti notturni ci parlano di un mondo sospeso tra cielo, mare e terra. Salvare albatri e berte significa proteggere un patrimonio naturale, culturale e simbolico che riguarda anche noi.

Una nuova puntata de Il Giardino di Albert, accompagnati dalla voce appassionata di Jacopo Cecere.

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