Un incontro pubblico alla Biblioteca cantonale di Locarno lo scorso 27 maggio è stata l’occasione per parlare con l’astrofisica italiana Patrizia Caraveo, nota per le sue ricerche nel campo delle alte energie cosmiche e delle radiazioni gamma, del suo libro Ecologia Spaziale, Dalla Terra alla Luna a Marte (Hoepli, 2024).
Un grido d’allarme di fronte alla proliferazione incontrollata di costellazioni di satelliti che rischiano di rendere l’orbita terrestre un pericoloso far west, nel quale gli interessi economici e geopolitici dei più forti dominano lo spazio circumterrestre fino alla Luna e Marte. Una sfida epocale che va affrontata tenendo conto degli interessi di tutti gli attori, siano essi imprenditori della ormai fiorente space economy, agenzie spaziali di singoli paesi, enti internazionali che utilizzano i satelliti per l’osservazione della Terra e del clima o per le comunicazioni in senso lato.
Quella che per Patrizia Caraveo sta diventando un’emergenza planetaria che non riguarda soltanto l’orbita attorno alla Terra, ma anche le conseguenze negative per l’intera atmosfera, implica da un lato la conoscenza dei dati nella loro globalità dall’altro – soprattutto - la riscoperta di un’ecologia spaziale che risale alle fotografie della Terra scattate dagli astronauti che tra gli anni 60 e 70 del secolo raggiunsero la Luna. Evitare il far west satellitare intorno alla Terra significa, in definitiva, scongiurare il pericolo di una imminente selvaggia “riconquista” della Luna e più in là di una pretesa colonizzazione di Marte.
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