IL GIARDINO DI ALBERT
Giovedì 04 maggio 2017 alle 11:35
Replica alle 23:33
Replica sabato 06 maggio 2017 alle 18:00
In replica giovedì 03 agosto 2017 alle 11:35
Il nostro occhio – o meglio, il nostro cervello – può percepire oltre 700 diverse sfumature di colore. Cosa c’è dietro un’esperienza così affascinante, naturale quanto complessa, come la percezione di un colore? E prima ancora: cos’è un colore? Quel che è certo è che i colori non esistono materialmente. «È dentro il cervello – diceva Oscar Wilde – che il papavero è rosso, la mela odora e l’allodola canta». Come dire che il colore è una sorta di pigmento della nostra immaginazione.
L’occhio è solo l’inizio di una storia, di un lungo percorso in cui entrano in gioco mille variabili: l’educazione, la cultura, le esperienze personali, la memoria, il nostro stato psicofisico... Insomma, il colore è una delle prime manifestazioni della complessità del nostro sistema nervoso, del nostro stare al mondo. E di fronte a questa complessità, l’arte – e i legami che essa crea tra colore, forma e bellezza – possono suggerire alla scienza le vie da percorrere. Come? Lo scopriremo nel “Giardino di Albert” di giovedì 04 maggio insieme a Ludovica Lumer, filosofa della scienza e neurobiologa, che si è occupata di neurofisiologia della visione, e in particolar modo di colori, nel prestigioso Departement of Anatomy and Developmental Biology dell’University College di Londra (quello di Semir Zeki, il fondatore della neuroestetica).