Fra il 25 e il 28 giugno del 1965 i Beatles effettuavano una tournée in Italia che toccava Milano, Genova e Roma per un totale di otto concerti, due al giorno: una sessione pomeridiana e una serale. Esibizioni attorno alla mezzora, in un contesto di voci in delirio, ragazzine urlanti, dispiegamento di forza pubblica e mobilitazione dei media come nei tanti precedenti già sperimentati in giro per il mondo. A sessant’anni da quell’unica esperienza nel Bel Paese, un libro ne ricostruisce le dinamiche: l’attesa dell’evento sulla stampa, la sua organizzazione, gli spostamenti dei Fab Four da una città all’altra, l’atmosfera elettrizzante all’interno degli spazi deputati, le reazioni dei media e la memoria di ciò che fu attraverso le parole di chi c’era. Tutto questo e molto di più si trova in Beatles in Italy. I Beatles in Italia 1965 (De Ferrari), a firma di Ferdinando Fasce, storico di lungo corso – ex-Ordinario di Storia Americana all’Università di Genova – che nei panni dell’aca-fa (il fan accademico) vestiti già da tempo (cf. il seminale La musica nel tempo. Una storia dei Beatles, Mondadori 2018) fornisce una fotografia inedita di una tournée destinata a cambiare le sorti della musica italiana. Frullando notizie tratte da giornali, Archivi di Stato e testimonianze anche inedite con la più autorevole letteratura beatlesiana nel più ampio contesto degli studi culturali, Fasce offre uno spaccato di storia del costume che aiuta a comprendere modi e ragioni di una cultura giovanile in nuce, dai caratteri planetari. Ben oltre l’evento in sé le quattro giornate dei Beatles, rilette a sessant’anni di distanza, mettono al centro una piccola rivoluzione nei comportamenti che interessa le relazioni familiari, i rapporti fra i sessi, la centralità della musica e delle apparenze per la generazione dei baby boomers.
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