Il titolo del concerto che si è tenuto il 7 aprile all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone ricama sull’ultima composizione di Luigi Nono, nell’anno in cui si celebra il centenario della nascita di uno fra i più importanti musicisti e intellettuali del ventesimo secolo: Hay que caminar soñando (1989), affidato a un duo di violini (Filippo Fattorini e Mayah Kadish) che si muovono nello spazio teatrale. Nella seconda parte della serata il Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista ha eseguito due lavori di Nicola Sani, membro della Fondazione Archivio Luigi Nono e tra i compositori della scena musicale contemporanea italiana e internazionale che meglio ha ereditato e assimilato la lezione di Nono: Black Area in Reds (2011), ispirato a un dipinto di Mark Rothko e Lied (you have been lied to) (2001), dove sono evidenti i riferimenti alla stagione dell’elettronica sperimentale britannica. L’elemento critico nei confronti del pensiero unico è il comune denominatore di queste proposte e più in generale dei loro autori, entrambi – per quanto appartenenti a due diverse “generAzioni” - impegnati nel creare musiche (anche) in grado di sollevare dubbi e prospettare orizzonti inediti, di grande impatto.
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