Reportage

L’antico porto di Traiano

Alla foce del Tevere, di Clara Caverzasio

  • 27 agosto 2016, 12:00
L’ingresso del vecchio porto di Traiano a Fiumicino

L’ingresso del vecchio porto di Traiano a Fiumicino

  • © RSI - Clara Caverzasio

La storia scorre: fiumi e capitali ai due lati dell’Europa
Sabato 27 agosto alle 10.00

Dopo aver attraversato Roma, il Tevere, dopo altri 30 km, sfocia nel Mar Tirreno, ad Ostia, in un delta di due bracci, uno naturale, detto Fiumara grande, ed uno artificiale, il Canale di Traiano, fatto costruire dall’imperatore nel I secolo d.C., assieme al grande porto che permetteva l’approdo di ben 200 navi, e che diede vita anche a un agglomerato urbano, che a partire dal 314, fu reso autonomo da Ostia e diventò, per decreto di Costantino, a tutti gli effetti "Portus Romae”.
Oggi l’antico Portus si trova ormai stretto in mezzo alle infrastrutture dell'Aereoporto di Fiumicino, alla rete dei percorsi stradali e autostradali, e all'avanzamento dell'urbanizzazione. In questo contesto, l'area archeologica, ora diventata parco, costituisce un'oasi inattesa anche sotto il profilo naturalistico, un paesaggio fascinoso da gran Tour: 65 ettari di verde e reperti che raccontano in maniera spettacolare una delle vocazioni maggiori della città di Roma: il commercio via mare e via fiume.
In questo réportage faremo dunque un viaggio indietro nel tempo, in un porto pieno di gente indaffarata che scarica, compra, porta via, ridistribuisce (spezie dall’Oriente, arance dalla penisola Iberica, olio, vino, grano, stoffe, animali, marmi) verso la vicina Ostia, e soprattutto verso Roma, una città enorme già in età antica; ma anche nel presente, in un territorio che presenta un’urbanizzazione un po’ selvaggia, un po’ degradata, ma che può essere riconnesso e può ritrovare un suo senso e una sua identità proprio attorno al fiume.

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