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Città di carta: Settimo Torinese

Quando non c’è il pane, uno si fa furbo. Di Matteo Severgnini

  • 5 January 2018, 09:00
Chiesa di San Pietro in Vincoli

Chiesa di San Pietro in Vincoli, Settimo Torinese

  • Wikipedia

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Venerdì 05 gennaio 2018 alle 09:00
Replica alle 22:35

Letture a cura di Mario Cei
Fonico Gianmaria Aprile

Il reportage di Matteo Severgnini narra attraverso il romanzo “La chiave a stella” di Primo Levi, romanzo considerato letteratura industriale, la trasformazione della città di Settimo Torinese, inserita nell’hinterland di Torino, luogo in cui lo scrittore torinese ha lavorato come chimico per trent’anni.

Settimo Torinese, da antico borgo di lavandaie è diventato primo sobborgo di operai e poi polo industriale nella seconda metà del secolo scorso, attraversando diverse pesanti crisi industriali. Oggi è divenuta una città che produce una grande e ampia offerta culturale tanto da proporsi come Capitale Italiana della Cultura.

Settimo Torinese sarebbe potuta diventare una polveriera sociale ma fin dal 1984 si è dotata di un ambiente culturale che ha influito anche sulla riqualificazione architettonica di edifici e fabbriche dismesse: un ripensamento della città che ha portato benefici per tutta la comunità sia nel contesto sociale e appunto culturale.

Bibliografia:

“La chiave a stella, Primo Levi, Einaudi
“Ad ora incerta”, Primo Levi, Garzanti

Musica utilizzata:

Trio dandolo, Mendellhson

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