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Della fragilità nell’arte: Valerio Adami

di Paolo Belli

Valerio Adami

Della fragilità nell’arte: Valerio Adami

Laser 10.05.2012, 02:00





Ha esposto le sue opere nei più importanti musei e gallerie del mondo (e più volte anche nel Canton Ticino: la sua più recente esposizione alla Pinacoteca comunale Casa Rusca di Locarno): Valerio Adami nasce a Bologna nel 1935; ma è a Milano negli anni della guerra. Dapprima l'atelier di Felice Carena, poi l'incontro a Venezia con Oskar Kokoschka e in seguito l'Accademia di Brera con Achille Funi: sono stati il suo itinerario di formazione. Partito da una pittura espressionista (influenzata dalla produzione di Francis Bacon), si è posto successivamente il problema del recupero della figurazione, risolvendolo secondo i moduli della pop art americana, con particolare riferimento a Roy Lichtenstein.
La sua irriducibile ricerca corrisponde a una concezione morale dell’arte che ha profonde radici nella tradizione classica, di cui l’Artista si è fatto con il tempo interprete e custode.
Paolo Belli ha incontrato Adami nel corso delle Giornate di Eranos (Eranos Tagung 2011), organizzate e promosse dalla Fondazione Eranos.

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