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Estela e il bastone

di Andrea Cocco

  • 24 maggio 2018, 11:00
Estela Barnes de Carlotto

Estela Barnes de Carlotto

  • Keystone

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Giovedì 24 maggio 2018 alle 09:00
Replica alle 22:35

"La prima volta che sono entrata a Plaza de Mayo" racconta Estela Carlotto "ho avuto paura e ho detto alle altre che me ne sarei andata. Ma sono restata e da allora non ho mai smesso di lottare".

Il movimento delle madri de Plaza de Mayo nato in Argentina all'indomani del colpo di stato del 1976, è uno degli esempi più significativi di lotta non violenta. Una lotta portata avanti grazie al coraggio di un gruppo di donne che fino ad allora, nella maggior parte dei casi, non avevano mai fatto politica.

È il caso di Estela Barnes de Carlotto che fino al 1976 poteva descriversi come una "normale" insegnante di scuola e madre di quattro figli. Una vita regolare destinata ad essere stravolta con il sequestro del marito, la scomparsa della figlia Laura e la notizia della nascita di un nipote in un centro clandestino di tortura.

Per 40 anni Estela Carlotto ha cercato suo nipote e collaborato alla ricerca di figli di migliaia di persone fatte scomparire durante gli anni della Giunta militare.

A 87 anni, con un bastone in mano, che usa per camminare, continua a portare avanti la lotta per la verità e la giustizia in Argentina. È presidente delle Abuelas de Plaza de Mayo, associazione che fino ad oggi ha contribuito al ritrovamento di oltre 120 nipoti, figli di desaparecidos.

Realizzato da Andrea Cocco
In collaborazione con Ilde Sonora
Con le voci di Claudia Ambrosino
Marzia Coronati
Nerina Schiavo

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