Laser

Giuseppe Gioachino Belli

di Franco Brevini

  • 23 novembre 2018, 10:00
Giuseppe Gioachino Belli

Belli appoggiato alla balaustra di Ponte Quattro Capi

  • Wikipedia

LASER
Venerdì 23 novembre 2018 alle 09:00
Replica alle 22:35

Giuseppe Gioachino Belli

Laser 23.11.2018, 10:00

  • Wikipedia

La produzione romanesca del Belli comprende duemiladuecentosettantanove sonetti, per un complesso di oltre trentaduemila versi: un corpus composto per la maggior parte in un arco di tempo relativamente ristretto: dal 1830 al 1837. Al centro della sua opera si staglia la Roma popolare. Il poeta compone il suo affresco con un gusto caleidoscopico, che tradisce il bisogno onnivoro di restituire quel mondo condotto per la prima volta nella sua varia fenomenologia sulla soglia della pagina. Monologhi, quadri di vita popolare, episodi della Sacra Scrittura, meditazioni metafisiche, invettive politiche, stralci di parlato, echi di cronaca, apologhi, descrizioni di credenze e superstizioni della plebe, interni domestici: le situazioni mutano incessantemente, con un gusto per la variazione soccorso da uno straordinario virtuosismo tecnico.

Questa immensa opera è riproposta da Einaudi in quattro poderosi volumi "Millenni” affidati alle cure di Pietro Gibellini, Lucio Felici e Edoardo Ripari.

In questo "Laser" Franco Brevini propone insieme a Marcello Teodonio, Presidente del Centro studi Belli di Roma, una lettura di alcuni capolavori del poeta romantico, nell’interpretazione di uno dei più grandi lettori di Belli, l’attore Gianni Bonagura.

Ti potrebbe interessare