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Grand Paris 2024

Contesto sociale nella Parigi Olimpica, di Enrico Masi e Stefano Migliore

  • 6 April 2018, 09:00
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Venerdì 06 aprile 2018 alle 09:00
Replica alle 22:35

Parigi, capitale d'Europa. Da quanto tempo? Per quanto tempo?

A distanza di un secolo dai giochi parigini del 1924, viaggio tra le prospettive di una metropoli simbolo della modernità, così come vittima prescelta del terrorismo internazionale.

Attraverso un discorso incrociato tra gli autori, gli abitanti e prestigiose voci accademiche che si occupano di gentrificazione nel contesto urbano, “Grand Paris 2024” racconta una delicata fase nella vita di Parigi: le Olimpiadi del 2024 diventano il pretesto per raccontare varie dinamiche di investimento, transizione e conflitto.

Tra queste, la speculazione immobiliare che si muove parallelamente al grande evento sportivo, la consapevolezza della cittadinanza rispetto alle politiche di crescita della propria città, il ruolo storico e simbolico della più grande manifestazione mondiale.

I grandi eventi (Esposizioni Universali, Mondiali di Calcio, in questa caso Olimpiadi) diventano una possibile lente attraverso cui interpretare la realtà contemporanea nella sua eterogenea e globale complessità. La trasformazione dei giochi nel corso dei decenni in un palcoscenico in cui diventano protagoniste le rivoluzioni infrastrutturali, ovvero il carattere costruttivo, alimenta il dato di agonismo nel senso di una competizione tra metropoli e tra nazioni, piuttosto che sul campo di gioco, sul piano della logistica e della capacità d’attrazione turistica e comunicativa.

Parigi incarna in questi anni un ruolo cruciale nella ridefinizione degli equilibri politici e simbolici in occidente, accogliendo ogni anno importanti flussi migratori che vengono assorbiti in un tessuto culturalmente poligamo e multiculturale. Per questo motivo il racconto descrive una città intesa come foresta di segni, in cui l'ascoltatore può trovare e riconoscere un proprio percorso.

Con interventi di Franco La Cecla, Chito Guala, Piergiorgio Degli Esposti, Nicola Sbetti.

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