Gustav Klimt (1862-1918) è uno degli artisti più amati al mondo sia dai collezionisti che dal grande pubblico. Da un paio di decenni fa registrare quotazioni eccezionali e spesso la vendita delle sue opere va di pari passo con cause di restituzione milionarie, grande clamore mediatico e accesi dibattiti tra storici e storici dell’arte.
Da ultimo è stato il ritratto della “Signorina Lieser”, un degli ultimi lavori del maestro viennese, ad occupare le cronache internazionali, perché la sua provenienza presenta rilevanti lacune in concomitanza con il nazismo e fino ai primi anni ‘60, e perché è riemerso all’improvviso, dopo essere stato appeso per 60 anni in un modesto soggiorno di un’anonima casa nei pressi di Vienna.
Quel ritratto non è tuttavia un’eccezione: una provenienza opaca caratterizza numerose altre opere del pittore del “Bacio” e del “Fregio di Beethoven”, ricomparse dopo la guerra.
Con questo “Laser”, Flavia Foradini cerca con l’aiuto di esperti le radici sia del vasto apprezzamento del pittore e disegnatore, sia dei duelli giudiziari scatenati per affermare a colpi di stuoli di avvocati e di milioni di euro la proprietà delle sue opere.
Come mai proprio Klimt? È stato sempre un artista così stimato? Ed è tutto amore per l’arte quello che luccica?
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