L’Oceano artico rischia l’infarto. Sul tetto del mondo, nei pressi del Polo Nord, dove il mare è congelato per buona parte dell’anno, c’è uno specchio d’acqua grande come l’Austria che rimane sempre aperto. Il nome scientifico è North Water Polynya ed è considerato il cuore dell’artico perché produce ghiaccio, smuove grandi masse d’acqua che alimentano le correnti marine globali e funziona come una specie di oasi in un deserto glaciale: è qui che i grandi mammiferi artici come i narvali, gli orsi e i trichechi si radunano per respirare e mangiare, permettendo all’uomo di sopravvivere della loro caccia. A queste latitudini, però, i cambiamenti climatici sono accelerati e stanno alterando le condizioni che hanno permesso alla polynya di fiorire per secoli, mettendo a rischio l’equilibrio del suo ecosistema e minacciando le comunità Inuit che vivono ai margini.
Laser ha visitato Qaanaaq, in Groenlandia, uno degli insediamenti più a nord della terra affacciato sulla North Water Polynya, per scoprire gli effetti di questo collasso. Perché l’Artico è il campanello d’allarme del Pianeta: il riscaldamento a quelle latitudini è quattro più veloce che altrove. Osservare quello che accade lì oggi, aiuta a prevedere ciò che avverrà nel resto del mondo domani. E fa capire ancora una volta l’urgenza di agire per mitigare gli effetti dei cambiamenti che verranno.
Documentario realizzato grazie a Arctic Times Project, organizzazione no-profit che promuove progetti di giornalismo nell’Artico.
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