Il reportage racconta il viaggio di due giornaliste al monastero e al villaggio di Santa Caterina, nel cuore della penisola del Sinai, luoghi sacri e remoti circondati da una forte spiritualità e complesse dinamiche sociali e politiche.
Dopo vari tentativi falliti di parlare con i monaci, le due incontrano Ramadan, beduino custode delle chiavi del monastero, che spiega l’antica convivenza tra la tribù dei Jabaliya e i monaci greco-ortodossi. Il legale del monastero, Christos Kobiliris, rivela la recente sentenza che ha sottratto allo stesso una parte dei terreni, trasferendoli allo Stato egiziano e minacciando la sopravvivenza della comunità monastica. C’è il rischio che, per attirare soldi e turisti, il complesso sia trasformato in un museo. Il monastero è inoltre al centro del Grande Progetto di Trasfigurazione, un mega-piano edilizio lanciato dal governo alcuni anni fa che sta trasformando radicalmente la valle.
Le autrici riescono, infine, a parlare con Padre Pavlos, un giovane monaco che descrive la vita spirituale del luogo. Nella valle adiacente incontrano anche Saeed e Abu Salem, beduini impegnati a preservare agricoltura e tradizioni minacciate dal cemento. Le nuove costruzioni devastano il paesaggio e mettono a rischio l’equilibrio tra monaci e beduini. Molti abitanti temono di essere lentamente espulsi da lì.
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