La scelta coraggiosa di inserire nella Lista delle Tradizioni Viventi l’italianità nel Vallese esprime un modo inedito e originale di interpretare il patrimonio culturale immateriale in Svizzera: un approccio che supera le categorie classiche, individuando nel vissuto delle pratiche il tessuto connettivo fra gli aspetti materiali e immateriali del patrimonio culturale che garantisce la continuità delle tradizioni nell’ambito del cambiamento.
Sin dal XIX secolo emigranti italiani hanno contribuito allo sviluppo del Vallese, portando con sé saperi pratici e capacità di cui al tempo il cantone, prevalentemente agricolo, scarseggiava.
Tuttavia, il pieno riconoscimento del ruolo degli italiani nella costruzione del Vallese moderno e nel suo rapido sviluppo economico e socio-culturale rappresenta un fatto piuttosto recente, scaturito da una riflessione collettiva segnata anche da eventi traumatici, come la tragedia di Mattmark del 30 agosto 1965, dove persero la vita a 58 operai italiani.
Promuovere l’attenzione sul savoir faire degli italiani nel Vallese è un modo per aprire un dialogo e un terreno di confronto sulla memoria delle comunità e dei luoghi a partire da una memoria condivisa e da un’idea di patrimonio capace di accogliere tutta la complessità dei fenomeni culturali.
La proposta che emerge è di non irrigidire, attraverso il processo di patrimonializzazione, la relazione fra un territorio, le sue espressioni culturali e chi ne è produttore per celebrare delle ‘piccole patrie’, quanto di riflettere sul senso di appartenenza multi-situata delle comunità competenti e sul dinamismo delle espressioni culturali. Le tradizioni viventi non si definiscono, infatti, in relazione a un territorio ma in relazione alla collettività di cui incarna valori, saperi, pratiche culturali e modi di vita.
Un sentito ringraziamento agli speaker Adriano Monti-Buzzetti e Carlo Bravetti
Il documentario è stato realizzato nell’ambito del progetto “Storie e voci delle Tradizioni”, co-finanziato dalla Fondazione Svizzera per la radio e la cultura, (FSRC) e con la collaborazione della Fonoteca Nazionale Svizzera.
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