LASER
Venerdì 30 marzo 2018 alle 09:00
Replica alle 22:35
Dal 2014 e per circa tre anni, lo Stato Islamico in Iraq e in Siria ha catalizzato l’attenzione del mondo. L’Europa si è scoperta esportatrice di jihadisti, ma soprattutto incubatrice di reclutatori, fiancheggiatori, simpatizzanti, estremisti e terroristi che hanno colpito in casa, o che ci hanno provato. La portata della minaccia ha costretto autorità, addetti ai lavori e media dei vari paesi a una profonda riflessione sulle cause socio-economiche del richiamo fondamentalista, ma la discussione e il confronto con una religione che ha una connotazione identitaria così forte, trova ancora poco spazio, o si arena su concetti come la sua presunta incompatibilità con la democrazia.
Nel Vecchio Continente, i mussulmani sono in rapida crescita e saranno questioni come la partecipazione politica ed economica, l’uguaglianza, le pari opportunità, a fare la differenza e ad incidere sia sulle maglie della religione, che sulla coesione nazionale nei diversi stati.
Questo reportage propone alcune prospettive del dibattito sull’Islam in Occidente, raccolte in Gran Bretagna, paese liberale in fatto di tolleranza dei costumi religiosi dove però anche la minaccia dell’estremismo è più forte che altrove in Europa.