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Testimonianze dai campi rom alla periferia di Roma

di Farian Sabahi

  • 3 giugno 2016, 11:00
Campo Rom di vicolo Savini Zingaro, con le sue case di rimorchio e baracche di legno a Roma

Campo Rom di vicolo Savini Zingaro, con le sue case di rimorchio e baracche di legno a Roma

  • Keystone

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Venerdì 03 giugno 2016 alle 09:00
Replica alle 22:35

Da sempre oggetto di vessazioni, persecuzioni e genocidi (500mila i morti nei campi di concentramento durante la Seconda guerra mondiale), il popolo Rom è una delle minoranze più antiche e radicate d'Europa. Della loro storia e cultura non sappiamo granché. E, al di là di qualche articolo di giornale, nemmeno delle loro condizioni di vita. Perché entrare nei campi rom non è possibile e può essere pericoloso. Grazie all'aiuto della mediatrice culturale Eva Maruntel, rom di cittadinanza romena, la nostra collaboratrice Farian Sabahi ha potuto intervistare, donne, uomini e bambini nel centro raccolta di via Salaria 971. E grazie a Samir, anche lui mediatore culturale originario di Pec (Kosovo) è potuta entrare nei vecchi container, adibiti a uso abitativo, nel campo rom di Salone alla periferia di Roma dopo aver lasciato le proprie generalità ai vigili urbani stazionati davanti all'ingresso principale. Un reportage da cui emergono le tante difficoltà dei rom in una capitale attraversata dallo scandalo degli appalti di stampo mafioso.

Testimonianze dai campi rom alla periferia di Roma

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