Moby Dick

Gerusalemme imprigionata

a cura di Roberto Antonini e Sabrina Faller

  • 23 dicembre 2017, 11:00
Gerusalemme imprigionata
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MOBY DICK
Sabato 23 dicembre 2017 alle 10:00


Gerusalemme imprigionata

  • Gerusalemme imprigionata (1./3)

    Moby Dick 23.12.2017, 11:00

  • Gerusalemme imprigionata (2./3)

    Moby Dick 23.12.2017, 11:01

  • Gerusalemme imprigionata (3./3)

    Moby Dick 23.12.2017, 11:02

Il suo statuto doveva essere oggetto di negoziati. Ma a 70 anni dalla proclamazione dello Stato di Israele, Gerusalemme rimane contesa tra israeliani i palestinesi. Senza dimenticare che la città chiamata nella Bibbia anche “Sion” ha una valenza centrale anche per i cristiani di tutto il mondo. E il Vaticano in particolare non ha mai nascosto le sue posizioni favorevoli a un’identità multiconfessionale della città. La decisione del presidente Trump di riconoscerla unilateralmente come capitale dello stato ebraico, ha attizzato di nuovo l’incendio. Secondo le risoluzioni votate dalle Nazioni Unite dopo la guerra dei sei giorni (1967) la città è palestinese nella sua parte orientale e israeliana in quella occidentale. Per l’ebraismo sarebbe stato il re Davide a farne la capitale del regno di Israele attorno all’anno 1000. Ma molti archeologi sono scettici, alcuni esprimono addirittura dubbi sull’esistenza storica del sovrano. La ricerca delle matrici storiche è tema complesso e controverso. La città contesa sarebbe stata agli inizi abitata dagli amorrei (un popolo semitico), poi dagli israeliti (discendenti di Giacobbe) o giudei (abitanti del regno di Giuda) a seconda delle definizioni, conquistata da Alessandro Magno, dai romani, dai califfi omayyadi, dai franchi, da Saladino, dagli ottomani fino alla prima guerra mondiale.
Oggi Gerusalemme appare imprigionata in sovrapposte rivendicazioni: quella che dovrebbe essere una città simbolo di pace rimane un emblema delle incomprensioni e guerre tra culture, religioni e popoli. Ad affrontare a “Moby Dick” il delicato argomento, i professori Marcello Fidanzio, docente di teologia all’Università della Svizzera Italiana e direttore del settore Ambiente biblico dell’Istituto di Cultura e Archeologia delle terre Bibliche, Ugo Volli, docente di filosofia all’Università di Torino (autore tra l’altro di “Israele - Diario di un assedio”), e Massimo Campanini, esperto di Islam e uno dei maggiori orientalisti italiani, ex docente di Civiltà islamica nell’Università Vita-Salute San Raffaele.

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