Compositore, ricercatore e didatta, Marco Stroppa appartiene alla prima generazione di compositori italiani che, fin da studenti, approcciano l’elaboratore elettronico considerandolo un mezzo compositivo al pari degli strumenti della nostra tradizione musicale. Studi di composizione con Guido Begal, Renato Dionisi e Azio Corghi e musica elettronica con Alvise Vidolin. Tra le sue molteplici e significative esperienze la collaborazione, dal 1980 al 1984, con il Centro di Sonologia Computazionale (CSC) dell’Università di Padova, dove realizza la prima composizione mista (Traiettoria, per pianoforte e suoni generati dall’elaboratore elettronico), lavoro che ottenne subito un notevole successo. Nel 1982 Pierre Boulez lo invita a unirsi al gruppo di compositori e ricercatori dell’IRCAM, Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique, il più grande centro al mondo di musica informatica. Dove dirige anche il dipartimento di Ricerca Musicale fra il 1987 e il 1990, abbandonato poi per dedicarsi interamente alla composizione, la ricerca e l’insegnamento. La recente edizione estiva del Lucerne Festival 2025 lo ha visto coinvolto nella veste di artista in residenza, prevedendo tra l’altro l’esecuzione di una nuova versione della sua opera Come Play with Me per solo electronics e orchestra, presentata nel 2018 al Donaueschingen Festival e la prima esecuzione mondiale di Far and wee per totem elettroacustico. Proprio in occasione del Lucerne Festival abbiamo incontrato Marco Stroppa…
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