Gli anniversari a volte giocano strani scherzi nel collegarsi con recondite memorie, e così è stato di recente: nell’accorgermi dei vent’anni dalla scomparsa di un grande direttore d’orchestra mi si è aperta una finestra su di un anonimo salotto di una casa in via Ciovasso, quartiere Brera di Milano, anno 1984, ed io seduto a fianco di Carlo Maria Giulini!...un poco inquieto all’inizio, ma ben presto a mio agio come fossi in conversazione con un amico di vecchia data, cosa che mi ha ben facilitato nello scovare nella mia mente argomenti e relative domande: grazie alla serenità di quell’uomo che leggeva la musica in un approccio quasi sacerdotale cercando di esserne parte, per arrivare al meglio di ogni esecuzione assieme ai suoi “colleghi musicisti”.                                                                               

Due libri lo ricordano molto bene: un’intervista di 28 anni fa “Carlo Maria Giulini” di Angelo Foletto, e uno da poco uscito su “L’arte e la vita di C.M.Giulini” di Claudio Chianura, dal titolo che meglio appartiene al direttore pugliese: “La musica è un atto d’amore”…