Oggi, la storia
Giovedì 31 marzo 2016 - 07:05

Oggi, la storia 31.03.16
Oggi, la storia 31.03.2016, 07:05
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Il 31 marzo 1596 nasceva il filosofo Cartesio. Del suo pensiero vorrei oggi richiamare qualche traccia, qualche seme che ha nutrito la cultura moderna e che ancora potrebbe aiutarci a leggere alcuni interrogativi etici del nostro tempo.
A Cartesio, come è noto, al suo “cogito ergo sum”, dobbiamo l’idea moderna dell’individuo come soggetto razionale, idea che sfocerà nel valore illuminista del coraggio di pensare con la propria testa, secondo la celebre espressione kantiana.
La fiducia nella ragione ha un forte significato etico: bisogna conoscere per agire bene. “Sentivo il desiderio di distinguere il vero dal falso, scrive Cartesio, per camminare con sicurezza nella vita.”
Questo legame tra conoscenza ed etica si esprimerà a sua volta compiutamente nell’impegno illuminista all’autodeterminazione di ogni individuo: quell’autonomia, per restare all’etica kantiana, che ci permette di dare leggi a noi stessi.
Cartesio è contemporaneo di Galileo: è l’epoca del nuovo paradigma scientifico che inaugura la possibilità di una conoscenza oggettiva della natura (il grande libro scritto in lingua matematica, dice Galileo); conoscenza oggettiva che distingue, e separa in qualche modo, l’uomo che conosce, dagli oggetti delle sue conoscenze.
Questa oggettivazione della natura Cartesio la spinge fin dentro la nostra vita : la res cogitans, il pensiero, è distinto dalla res extensa, la materia; la mente è separata dal corpo.
Il corpo è un oggetto, una macchina.
Ma gli oggetti sono cose, e in questo nostro mondo dominato dal mercato, tutte le cose facilmente diventano merci, hanno un prezzo, un valore di scambio.
Ecco allora che riflettere sul rapporto tra autodeterminazione e mercificazione potrebbe aiutarci a illuminare alcuni dilemmi etici del nostro vivere.
La separazione cartesiana tra mente e corpo, che ancora agisce implicitamente in molte rappresentazioni della vita, pone problemi nel comprendere chi sia il soggetto dell’autodeterminazione: siamo un corpo, o siamo anche un corpo, oppure abbiamo un corpo?
Oggi sappiamo che la visione del corpo macchina è del tutto inadeguata, sappiamo che il corpo è il territorio dell’anima, che le emozioni hanno un ruolo nella conoscenza e studiamo le basi biologiche dei comportamenti razionali.
Eppure, quando vogliamo segnalare un difetto della nostra lucidità mentale, continuiamo a parlare di “decisioni di pancia”; una défaillance della nostra mente razionale, sopraffatta da qualcosa d’altro, una pancia, una cosa, e perché no, allora, anche una merce…