In uno splendido romanzo del 2004, Il libro di Blanche e Marie, lo scrittore svedese Per Olov Enquist intreccia l’esistenza di due donne; due donne protagoniste, in forme assai diverse, della scena culturale della Parigi di fine Ottocento. Blanche è Blanche Wittman, la paziente preferita da Charcot nei suoi famosi esperimenti di ipnosi per curare l’isteria, esperimenti seguitissimi in quel centro di cultura medico-scientifica che fu l’ospedale parigino della Salpêtrière, in cui si formò anche Freud. Marie è Marie Curie, la donna di scienza forse più conosciuta e riconosciuta, di cui ricorre domani, 7 novembre, l’anniversario della nascita, avvenuta nel 1867 nella Polonia sotto dominazione russa. Nel raccontare la vita di queste due donne e le avventure culturali che le videro protagoniste, il romanzo produce un cortocircuito sorprendente, quanto affascinante, tra scienza e passione.
La collaborazione e l’amicizia tra Marie e la malata guarita da Charcot, non sono documentati storicamente, ma anche nell’ipotesi di un’invenzione letteraria, questo sguardo sulle ambiguità di un’epoca, illuminata e insieme oscurantista, e sui risvolti umani, per certi versi inquietanti, della ricerca scientifica, pone in una luce particolare la vicenda di madame Curie.
Maria Sklodowska, superando molte difficoltà, giunge alla Sorbona nel 1891 dove si laurea in fisica e matematica. Nel suo laboratorio artigianale, e con pochi mezzi, scopre due nuovi elementi, il polonio e il radio, che le varranno il Nobel per la fisica nel 1903, insieme al marito Pierre Curie e a Henri Becquerel, che aveva scoperto i raggi X. Alla morte del marito ne ottiene la cattedra alla Sorbona, prima donna professoressa universitaria in Francia. Nonostante gli straordinari risultati (nel 1911 riceverà anche in Nobel per la chimica), Marie fu protagonista di uno scandalo, nella Parigi benpensante, per la relazione sentimentale con un collega.
Come riporta Sylvie Coyaud nella preziosa Enciclopedia delle donne on line, "la veuve Curie è (considerata) una polacca spudorata che attenta ai valori della famiglia ed “ebrea” come il colonnello Dreyfus. (…) Marie sarà difesa dalle femministe e dopo qualche tentennamento, dai colleghi più illustri, a cominciare da Einstein".
Durante la prima guerra mondiale sarà al fronte con le famose Petit Curie, automobili attrezzate con apparecchiature a raggi X. Passione e approccio donativo e disinteressato all’altro furono il nutrimento della sua eccezionale avventura scientifica.