Oggi, la storia
Lunedì 23 novembre 2015 - 07:05
Nel mio intervento di oggi vorrei raccontarvi di una mostra in corso al museo di Zimmerwald, un piccolo comune nei pressi di Berna. L'esposizione ha riportato all'attenzione del pubblico un fatto a molti sconosciuto della storia dei rapporti tra la Svizzera e la Russia.
Nel 1915, infatti, si riunirono segretamente in questo paesino i rappresentanti socialisti di dodici paesi per firmare un manifesto di pace e di solidarietà ai lavoratori in guerra. Il socialista zurighese Robert Grimm (1881-1958) e il rivoluzionario Vladimir Ilic Lenin (1870-1924), che dal 1914 si era rifugiato a Berna, furono tra i personaggi più noti presenti all'incontro.
La conferenza era stata pensata con l'intento di trovare una convergenza politica tra i diversi movimenti socialisti al fine di fronteggiare i paesi capitalisti coinvolti nella prima guerra mondiale. In particolare, il movimento operaio era disorientato dalla politica di "pace del lavoro" che si era instaurata durante la guerra: gli attivisti socialisti sentivano il bisogno di ricompattare il fronte politico rivoluzionario per riprendere la lotta internazionalista e anticapitalista. L'idea della conferenza segreta nacque da un incontro tenutosi a Lugano nel settembre del 1914 tra la pubblicista e politica socialista russa Angelica Babalanova (1868-1965) e il già menzionato Robert Grimm.
Quale fu il risultato dell'incontro di Zimmerwald? I partecipanti alla conferenza dichiararono la guerra come una guerra capitalista, esortando le forze dei lavoratori a cooperare per la pace. Tra le misure politiche sostenute dai firmatari vi era il boicottaggio dei crediti di guerra e la piena solidarietà a tutte le vittime, indipendentemente dalla loro nazionalità e religione.
La cosa interessante é che, durante la guerra fredda, l'incontro fu recepito in modo completamente diverso in Svizzera e in Russia, ormai diventata Unione sovietica. Per la memoria collettiva sovietica i fatti di Zimmerwald e il ruolo di Lenin (a dire il vero secondario) erano visti come un momento centrale della storia rivoluzionaria russa. Il paesino bernese si trovava così al centro del discorso commemorativo sovietico, e tutti i libri scolastici d'ispirazione comunista, così come tutte la carte d'Europa presenti nelle scuole, segnalavano la località. Ben diverso, come possiamo immaginare, fu l'atteggiamento dei bernesi che di quello scomodo passato non volevano proprio saperne e che fecero di tutto per scoraggiare politici e scolaresche sovietiche nella loro entusiastica volontà di fare di Zimmerwald un "luogo della memoria rivoluzionaria e anticapitalista".