Tutela delle antichità, dell’architettura e dell’arte sin dal 1519 quando Raffaello e Baldassarre Castiglione indirizzarono una celebre lettera a papa Leone X, sono state rivendicate come necessaria esigenza di costruire un’identità nazionale coltivata nel dialogo tra passato e presente e vivificato nella consapevolezza che tutto ciò riveste per la cultura e la storia di un popolo.
Ma se ciò appare tutto sommato acquisito per lo meno a chi attribuisce valore alla Storia dell’arte, qualcosa ancora resta da dire rispetto a una Geografia dell’arte. Un concetto che attribuisce ampio valore anche al rapporto tra l’opera d’arte e il territorio che la esprime.
E allora, in un momento in cui la pandemia ci costringe in spazi più ristretti e a rinnovare la relazione con i luoghi che ci ospitano, e in cui la nostra attenzione è attratta non solo dai grandi capolavori ma anche dagli artefatti forse minori ma diffusi capillarmente intorno a noi, Voci dipinte dedica la sua ultima puntata del 2020 a una riflessione sul rapporto tra arte e territorio con l’aiuto di Stefano Zuffi autore per Hoepli del recente "Il racconto della pittura italiana", un originale racconto da Giotto a Caravaggio particolarmente attento alla relazione tra gli artisti e i luoghi che ne ospitano le opere.
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