«Quanto a me, cerco di essere semplicemente il più libero possibile nel mio modo di lavorare, nella scelta del soggetto.” Scrive Man Ray nel 1948 “Nessuno mi può imporre regole o guidarmi. Mi possono criticare dopo, ma è troppo tardi, il lavoro è fatto. Ho assaporato la libertà.” Non abbiamo alcun dubbio che il grande artista americano l’abbia assaporata questa libertà. Prova ne è la sua ricerca artistica, fra pittura, fotografia e cinema. Prova ne sono le sue sperimentazioni visionarie che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura del Novecento.
In occasione della grande retrospettiva “Man Ray. Forme di luce” (Palazzo Reale Milano 24.09.2025 – 11.01.2026) “Voci Dipinte” dedica una puntata a questo grande protagonista della storia dell’arte recente.
Ospite della puntata: Raffaella Perna, la storica dell’arte contemporanea e autrice di un testo del catalogo “Man Ray. Forme di luce” (SilvanaEditoriale).
Con un intervento di Pierre-Yves Butzbach, co-curatore della mostra insieme a Robert Rocca.
L’inserto della settimana, a cura di Emanuela Burgazzoli, ci porta a Berna, al Kunstmuseum, dove è in corso la mostra “Panorama Suisse. Da Caspar Wolf a Ferdinand Hodler“. Ce ne parla la curatrice Anne-Christine Strobel.

Autoportrait, 1931 © Man Ray 2015 Trust, by SIAE 2025
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