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In ricordo di Franco Graziosi

di Francesca Giorzi

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Franco Graziosi

Se n’è andato in punta di piedi, Franco Graziosi, senza disturbare, con estrema classe ed eleganza. Due caratteristiche che lo contraddistinguevano nel mondo del teatro ricordandoci un passato fatto di un’etica del comportamento teatrale purtroppo dimenticata. Profondo rispetto per i colleghi, reale interesse per i giovani e una profonda cultura classica facevano di Franco Graziosi un interprete prezioso capace di trasmettere “il mondo” attraverso la modulazione di poche parole.

RSI l’ha ospitato in numerose occasioni negli ultimi anni, dandoci il privilegio di poterlo risentire, in diverse interpretazioni. Nel 2013 aveva voluto regalarci una sua personale visione di “Mille anni di poesia” un percorso nel quale poterlo apprezzare come interprete ed intellettuale.

“Da sessanta anni, accanto alla mia primaria occupazione di attore di prosa, ho sempre avuto una particolare attenzione per la poesia. Lentamente, giorno dopo giorno, ho conosciuto i poeti e i loro versi, ma non ho avuto la possibilità di acquisire una vasta e profonda conoscenza. Leggevo una poesia, mi piaceva, la mettevo nel cassetto della mia memoria. In un percorso che va dalle origini ai nostri giorni, sarebbe difficile ricordare tutto e tutti. Perciò non si tratta di preferenze o esclusioni, soltanto del piacere di riascoltare il suono di quei versi che hanno arricchito il mio lavoro”. Franco Graziosi

Tra gli altri:

2002 “il giudice e il suo boia” di Friedrich Dürrenmatt, regia Marco Parodi, nel ruolo di Barlach

2002 “Il sospetto” di Friedrich Dürrenmatt, regia Gianni e Alberto Buscaglia, nel ruolo di Barlach

2004 “Don Pablo” di Guido Piccoli, regia Guido PIccoli

2005 “La mite”di F. Dostoevskij, adattamento radiofonico di Bruno del Re, lettura di Franco Graziosi con Anna Bonel e Stefania Graziosi, regia Egidio Bertazzoni

2007 “Le memorie di Carlo Goldoni” di Giorgio Stehler, regia Gianni e Alberto Buscaglia, nel ruolo dell’Autore