Tra jazz e nuove musiche

Anouar Brahem “Souvenance”

Lugano-Besso, Auditorio Stelio Molo RSI, Venerdì 4 dicembre 2015, ore 20.30

  • 04.12.2015, 21:30
Anouar Brahem Quartet

Anouar Brahem Quartet


Foto-gallery: Anouar Brahem

ANOUAR BRAHEM “Souvenance”

Anouar Brahem oud
François Couturier pianoforte
Klaus Gesing clarinetto basso
Björn Meyer basso elettrico

Orchestra della Svizzera italiana
Kevin Griffiths
direzione (*)

Promosso nell’ambito dei Concerti RSI, serie Mediterranea e in collaborazione con la rassegna Tra jazz e nuove musiche
Presentazione dal vivo dell’album Souvenance (ECM, 2014)

Diretta radiofonica su RSI Rete Due

“C’è voluto molto tempo per scrivere questa raccolta – afferma il compositore e suonatore di oud tunisino Anouar Brahem parlando di Souvenance e precisa – ho sentito il mio mondo interiore ed emozionale monopolizzato dagli sconvolgimenti politici sopraggiunti alla fine del 2011, prima in Tunisia poi nei paesi vicini. Delle straordinarie ondate di cambiamenti, con una sequela di speranze e di paure smisurate. Non pretendo che ci sia un legame diretto tra le composizioni che ho scritto e gli avvenimenti che si sono svolti in Tunisia, ma sono stato profondamente segnato da ciò che è accaduto”.
‘Souvenance’ per Brahem è un termine dolce che esprime l’idea di un ricordo lontano; il titolo dell’album però (così come quello dei vari brani che lo compongono) è stato definito solo tardi: fino al momento del missaggio i brani venivano identificati solo dalle loro date di composizione.
I nuovi percorsi intrapresi da Brahem per questa musica hanno permesso di rintrodurre nel suo gruppo di musicisti François Couturier, qui spesso ingaggiato in un sottile dialogo con l’orchestra d’archi. “È probabile che il pianoforte abbia un suo ruolo in queste nuove composizioni – sottolinea Brahem – ma mentre lavoravo alle bozze, l’idea di un’orchestra da camera si è fatta progressivamente largo nella mia mente”. Gli archi, di un garbo estremo e di una trasparente luminosità, danno a questo repertorio degli splendidi effetti di tessitura e di colori sui quali i quattro solisti – e soprattutto il gioco incomparabile dell’oud di Brahem – si staccano, come in rilievo.
“In questo progetto ho la sensazione d’improvvisare in maniera diversa. Dipende dal carattere dei brani. A volte bastano poche note. C’è voluto tempo affinché tutti gli strumentisti si abituassero a questa musica: una sfida particolarmente impegnativa per dei musicisti provenienti dal jazz, abituati a far loro lo spazio sonoro. In Souvenance questo spazio esiste ma è più sottile, più orientato. È molto difficile per l’ascoltatore distinguere le parti scritte dalle sequenze improvvisate”.
L’album – con la sua musica piena di garbo e di mistero, a volte ipnotica, a volte austera, di grande forza drammatica – è stato registrato nel 2014 all’Auditorio Stelio Molo RSI di Lugano con l’Orchestra della Svizzera italiana, prodotto da Manfred Eicher in collaborazione con RSI Rete Due (ECM, 2014).

Musicista e compositore tunisino, suonatore di oud – liuto diffuso in tutto il mondo arabo-islamico – Anouar Brahem nasce a Tunisi nel 1957. Riconosciuto tra i più innovativi ed influenti nel suo campo, non solo dal mondo arabo, si esibisce principalmente per le platee jazz e di world music. Ha creato un proprio stile musicale contemporaneo che integra la musica classica araba a motivi folk e jazz. Dall’inizio degli anni ’90 ha prodotto nove album editi dalla prestigiosa etichetta ECM.
Inizia a 10 anni lo studio dell’oud al Conservatorio Nazionale di Tunisi, continuando la sua formazione con Ali Sriti. Trasforma l’oud da semplice strumento per l’accompagnamento a strumento emblematico della musica araba, rompendo con la tradizione musicale. Dal 1981 al 1985 è a Parigi dove collabora con Maurice Béjart, componendo inoltre musica originale per il cinema e per il teatro. Nel 2006 dirige e co-produce il suo primo film documentario Mots d’après la guerre che viene selezionato per il Festival del film Locarno. Nel 2012, subito dopo la rivoluzione, viene nominato membro a vita della Accademia tunisina per la Scienza, le Arti e la Letteratura. Alla fine del 2014 ECM pubblica Souvenance: una sintesi del suo lungo, complesso percorso musicale e personale.


Kevin Griffiths. Direttore artistico e direttore principale del Collegium Musicum Basel, si distingue a livello internazionale anche per l’esecuzione della musica del Novecento. È fondatore del London Steve Reich Ensemble, il cui primo CD per CPO-Classic Produktion Osnabrück è stato premiato da un Diapason D’Or. Nasce a Londra. Si perfeziona in direzione d’orchestra con grandi nomi, tra cui Sir Colin Davis, Jorma Panula, Lothar Zagrosek, George Hurst e Yan Pascal Tortelier. Nella sua formazione giocano un ruolo importante David Zinman e Colin Metters: con quest’ultimo si diploma al Postgraduate Conducting Course della Royal Academy of Music a Londra. Nel 2010 vince il 2. premio all‘Internationaler Dirigentenwettbewerb Sir Georg Solti e nel 2010/2011 è borsista del Progetto Melgaard Young Conductors istituito con l'Orchestra of the Age of Enlightenment di Londra. È salito sul podio delle maggiori orchestre svizzere e di orchestre quali la Frankfurter Opern- und Museumsorchester, la Badische Staatskapelle, la Brandenburgisches Staatsorchester Frankfurt, della quale è direttore principale il padre Howard Griffiths. Ha collaborato con importanti artisti e solisti tra cui Sir James Galway, Isabelle van Keulen, Alexander Rudin, Ricardo Castro, Dimitri Ashkenazy e i solisti dei Berliner Philharmoniker.

(*) Il Maestro Antonello Manacorda sarà sostituito dal Maestro Kevin Griffiths per il concerto del 4 dicembre

Guarda e ascolta i due video dalle sedute di registrazione di Souvenance all’Auditorio RSI, Lugano – maggio 2014:

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