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Millevoci

Attenti al lupo: il noto predatore si aggira nuovamente sul nostro territorio

Con Antonio Bolzani

  • Archivio keystone
  • 9.5.2019
  • 52 min
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  • Società

Pecore e capre sbranate e uccise dai lupi: è successo e succede ancora e anche sul nostro territorio. Cosa fare? Come devono comportarsi gli allevatori per difendersi dai lupi che sono ritornati stabilmente in Svizzera? È legale sparare e abbattere questi animali? Quanti sono quelli presenti in Ticino? Viene fatto un monitoraggio? Sono domande di grande attualità, soprattutto dopo il dibattito parlamentare di ieri sulla legge sulla caccia durante il quale il Consiglio nazionale non ha limitato l'abbattimento ai singoli esemplari di lupi problematici, ma ha dato la facoltà alle autorità di permettere anche quello di predatori che rappresentano una minaccia pur non avendo ancora arrecato danni. Insomma, la popolazione dei lupi deve poter essere regolata in futuro in modo ancora più libero di quanto volesse il Consiglio federale, già favorevole ad un allentamento dei vincoli. Ieri è stata anche cancellata un'importante condizione prevista dal progetto governativo: non sarà infatti necessario che siano già state adottate misure protettive alternative per le greggi. Per alcuni deputati al Nazionale esiste ora il rischio concreto di una soppressione pura e semplice della protezione per questo animale e proprio per questo motivo, dietro l’angolo, c'è infatti il possibile lancio di un referendum che potrebbe mandare a monte l'intera riforma. Restano in ogni caso delle divergenze con l'altra Camera che aveva previsto un periodo per l'abbattimento più lungo ma a condizioni più severe. C'è disaccordo anche sulle competenze: a dare luce verde alle doppiette saranno i Cantoni e non più l'Ufficio federale dell'ambiente che dovrà solo essere consultato, ma mentre i deputati difendono il diritto di ricorso delle organizzazioni ambientaliste, i "senatori" lo vogliono sopprimere. In estrema sintesi sarà più facile sparare ai lupi dopo che il Consiglio nazionale si è spinto oltre il progetto governativo, riducendo la protezione di cui gode il predatore. Noi oggi, proponendovi varie opinioni, desideriamo riflettere sul tema e capire quanto e cosa si è già fatto sul nostro territorio e cosa si potrebbe fare per proteggersi dai predatori.

Ospiti:
Federico Tettamanti
, collaboratore scientifico dell'Ufficio caccia e pesca del Dipartimento del territorio
Germano Mattei, co-presidente dell’Associazione mantello Svizzera per un territorio senza grandi predatori, coordinatore di Montagna Viva e già parlamentare ticinese
Ruth Togni, titolare di un’azienda agricola biologica a Semione
Joanna Schoenenberger, ingegnere forestale e collaboratrice scientifica per il WWF per la protezione dei predatori

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