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Alla scoperta dei Sì TAV

di Sonja Riva

(courtesy: www.sitavtorino.net)

Due puntate di un reportage sulla tratta alta velocità Torino Lione, che da oltre un anno è al centro di violenti scontri di protesta in Piemonte, nella Val di Susa, da parte dei manifestanti del movimento No TAV. Noi abbiamo voluto conoscere le voci sovente silenziose, di quanti sono a favore di questa importante opera infrastrutturale, parte del corridoio V Lisbona – Kiev, che è un obiettivo strategico della UE. Un’opera questa della TAV, legata a una direttiva europea e a un accordo internazionale tra Italia e Francia, che da investimento strategico per il futuro dell’Italia è diventato un problema politico e un grave problema di ordine pubblico. Ma esiste davvero una maggioranza a favore della TAV e perché non fa sentire la sua voce,come invece fa molto bene il movimento di quanti sono contrari, tramite i media, i blog, i social network? E perché l’intera Val di Susa è sprofondata in un clima surreale, di tensione e di paura? Attualmente, dopo i notevoli ritardi accumulati, e i grandi cambiamenti effettuati al progetto originario, si sta scavando a Chiomonte, un tunnel esplorativo per effettuare tutte le verifiche geognostiche. Un cantiere questo, che dopo i primi violenti scontri, su indicazione del questore e del prefetto di Torino dal giugno 2011 è presidiato dalle forze dell’ordine, protetta da polizia ed esercito, completamente recintato e presidiato giorno e notte. Tra gli ospiti di questa prima puntata il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, il Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, i sindaci di Susa, Gemma Amprino e di Chiomonte, Renzo Pinard. La Torino Lione è una delle opere infrastrutturali più importanti in cantiere in Italia, per un costo che si aggira attorno ai venti - ventitre miliardi di euro. Se ne parla ormai da circa vent’anni e la sua realizzazione per la parte italiana, in Val di Susa ha creato dapprima resistenze e dissensi, e poi manifestazione e aggressioni anche violente da parte del movimento che si oppone a quest’opera, i no TAV. Intanto i lavori sulla tratta italiana, a differenza di quella francese, dove non ci sono state manifestazioni di violenza, grazie anche a consultazioni preventive della popolazione dei territori dove si costruirà la linea ferroviaria, sono in forte ritardo, e i costi già esorbitanti, si parla di una spesa tra i diciotto e i ventitré miliardi di euro, lievitano ulteriormente. Una situazione paradossale, carica di tensione e di paura, che ha creato in Valle un clima surreale. Gli abitanti tacciono e si chiudono nel riserbo piemontese, gli operai vengono presi a sputi in faccia, le forze dell’ordine malmenate, i sindaci dei comuni favorevoli all’opera minacciati, mentre la Valle si riempie di slogan che riecheggiano gli anni di piombo e la costruzione di quest’opera è diventata un simbolo di dissenso di movimenti antagonisti di tutta Europa. Siamo andati a incontrare gli esponenti dei Sì TAV, per conoscere i loro punti di vista e il loro operato. Tra gli ospiti il Sindaco di Torino Piero Fassino, il Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e diversi sindaci della Valle.

Alla scoperta dei Sì TAV

  • Alla scoperta dei "Sì TAV" (1./2)

    Laser 12.09.2012, 04:00

  • Alla scoperta dei Sì TAV (2./2)

    Laser 13.09.2012, 04:00

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