La serie di questa settimana, è dedicata allo “Specchio dei contadini” di Jeremias Gotthelf, il romanzo che nel 1837 ha segnato l’inizio della moderna arte del romanzo nella Svizzera tedesca. Nato nel 1797 a Morat e morto nel 1854, pastore per quasi un quarto di secolo nella vasta e riottosa parrocchia di Lützelflüh, in quello che un secolo dopo il suo quasi compaesano Dürrenmatt definirà «il sinistro Emmental», Jeremias Gotthelf (pseudonimo letterario di Albert Bitzius) esordì come narratore proprio con questo romanzo che uscì nello stesso anno del “Woyzeck” di Büchner e che, esattamente come il “Woyzeck”, rompe in maniera decisa con lo stilema illuministico-romantico del “Bildungsroman”, il “romanzo di formazione”. Così come Bertolt Brecht, con le sue opere, mostrerà «il freddo a coloro che gelano», Gotthelf con questo suo primo romanzo vuole mostrare la sozzura a coloro che nella sozzura sono nati, aprendo orizzonti fino ad allora sconosciuti. E lo fa utilizzando la metafora dello specchio, che restituisce la realtà di un mondo solo apparentemente idilliaco, dove a dominare sono invece l’ingiustizia, il male e oscure potenze demoniache. Un romanzo straordinario e di grande attualità, che merita una rilettura. È quanto propone la serie di questa settimana ripercorrendone in cinque puntate i momenti più significativi.
Blu come un'arancia

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Blu come un'arancia (1./5)
Blu come un'arancia 16.05.2014, 12:54
Blu come un'arancia (2./5)
Blu come un'arancia 16.05.2014, 12:54
Blu come un'arancia (3./5)
Blu come un'arancia 16.05.2014, 12:54
Blu come un'arancia (4./5)
Blu come un'arancia 16.05.2014, 12:53