Altri tre casi di doping hanno scosso i Giochi di Sochi, coinvolgendo anche l'hockey. È infatti risultato positivo alla methylhexaneamina, uno stimolante, il lettone Vitalijs Pavlovs. Proprio i baltici avevano eliminato la Svizzera nello spareggio per i quarti di finale e l'attaccante della Dinamo Riga aveva fornito l'assist per il definitivo 3-1 a porta vuota.
Ma il caso più eclatante è stato reso pubblico prima della finale tra Svezia e Canada. Uno dei vice-capitani degli scandinavi, Nicklas Backström, non si è infatti presentato sul ghiaccio in quanto sospeso per un controllo positivo all'antidoping. Il centro dei Washington Capitals avrebbe assunto pseudoefedrina, contenuta in un medicamento contro l'asma.
Colto in fallo anche il fondista Johaness Dürr, immediatamente sospeso per la 50km con partenza in massa. Un controllo del 16 febbraio a Obertilliach ha rivelato l'uso di EPO da parte del 26enne austriaco.