di Giacomo Moccetti
"I suoi colpi travolgevano il rivale come una gragnola (…) finché la povera vittima non restava inerme al tappeto, con la faccia di chi si domanda quale sia la targa del camion che lo ha appena investito". Basta questa frase per dare l’idea di che pugile fosse il colombiano Kid Pambelé, campione del mondo dei pesi welter junior negli anni Settanta. Un autentico fenomeno del ring. Ma se sul ring si vive da re tirando bene pugni, nella vita è un'altra storia, soprattutto se il successo dà alla testa. E Pambelé senza i guantoni si è ritrovato schiavo: della sua stessa immagine, dell’alcol, della droga e di una malattia mentale. Un’esistenza drammatica, raccontata e sviscerata dal giornalista Alberto Salcedo Ramos in L’oro e l’oscurità, un'opera che fa luce su colui che fu definito da Gabriel García Marquez "l’uomo più importante della Colombia".
Consigliato a chi: vuol provare la vertigine di essere campione del mondo.
Alberto Salcedo Ramos, L’oro e l’oscurità, Alessandro Polidoro Editore, 2019, 204 pp.
Libri di Sport, L'oro e l'oscurità (06.04.2020)
RSI Sport 06.04.2020, 12:22