Kings League, quando il calcio assomiglia a un videogioco

Nata in Spagna da un’intuizione dell’ex calciatore Gerard Piqué, la Kings League è il nuovo formato calcistico che negli ultimi anni sta spopolando fra i più giovani, forse non più abituati ai ritmi dei match odierni. Sì, perché nella Kings League gli incontri sono dinamici e pieni di sorprese, con situazioni che vengono determinate dal lancio di un dado (come il numero di giocatori da schierare in campo) o da una carta pescata dal presidente del club che dà la possibilità, ad esempio, di ricevere un rigore a favore o di far espellere un avversario. Presidenti che sono spesso ex calciatori - come El Kun Agüero - o provenienti dal mondo dello spettacolo e dei social, ad immagine di Fedez. Una sorta di videogioco, insomma, traslato nella realtà e visibile a tutti gratuitamente su piattaforme streaming come Twitch e YouTube.

In poco tempo dalla Spagna il fenomeno si è espanso altrove, arrivando in Francia, Italia, Germania e anche oltre oceano. I numeri raggiunti sono importanti, a tal punto che qualcuno ha pure immaginato che in futuro possa sostituire il calcio che tutti conosciamo. Intervenuto a La Domenica Sportiva il giocatore Davide Marino, che milita nella Kings League, non è però di questo avviso: “Il calcio vero ha un bacino di utenza molto più ampio ed emoziona di più. Di sicuro può essere un’alternativa se un utente cerca il puro intrattenimento, guardando partite ricche di colpi di scena e che possono cambiare ogni trenta secondi”. Dinamiche che alcuni faticano a ritrovare nei campionati di tutti i giorni, e che nella Kings League sono invece all’ordine del giorno.