La scuola per sportivi d'élite di Tenero ha adottato le misure precauzionali in materia di coronavirus emanate dalle autorità e dalle varie federazioni sportive per garantire ai propri allievi di poter proseguire gli allenamenti, anche se con qualche accorgimento: "Nessuno vuole tornare a marzo. Oggi praticano le loro discipline anche se un po' modificate. Ma questo è vitale pure per la loro salute mentale", ha dichiarato Aron Besozzi, vicedirettore della SPSE.
Gli allievi fanno buon viso a cattiva sorte, adattandosi pur di poter cimentarsi nel loro sport preferito: "La mascherina fa parte del nostro vestiario ormai. È importante anche se fastidiosa perché protegge noi e gli altri. Ci sono meno gare ma gli allenamenti sono uguali per chi fa sport individuali", hanno dichiarato alcuni di loro.
Discorso diverso per chi lavora in squadra: "Dobbiamo allenarci senza contatto fisico, ciò che toglie le parti giocate. Quindi non è facile motivarsi senza l'obiettivo della partita davanti", ha annotato Luca Tomatis, coordinatore sportivo della SPSE.
Per quanto riguarda lo studio, la SPSE era già avanti: "Da sempre abbiamo allievi in presenza e allievi a distanza a causa di allenamenti e gare. Non è cambiato nulla", ha annotato il professore di matematica Giorgio Pioda.
La scuola per sportivi d'élite ai tempi del coronavirus (La Domenica Sportiva 15.11.2020)
RSI Altri sport 15.11.2020, 19:45