Alla Stockhorn Arena va in scena un disastro collettivo

Saipi 4: per una volta non ha responsabilità sulle reti incassate e, anzi, ne evita un paio. Sempre però spiazzato nei 4 rigori in stagione subiti.

Alioski 3: una bella palla per Bislimi dopo un paio di minuti, poi però si spegne in fretta. E nella ripresa stenta anche in fase di copertura, vedi quarto gol quando prova a rincorrere invano il suo avversario. Non si stanca quando c’è da protestare all’indirizzo dei propri compagni…

El Wafi 3: non commette errori grossolani, ma i soliti in fase di costruzione.

Mai 3: prova e tenere duro, poi affonda inesorabilmente assieme alla squadra, all’immagine del rigore causato.

Papadopoulos 3: tanta foga come sempre, ma non sempre ben piazzato.

Cimignani 2: molle, indolente, impreciso. Nel disastro generale, ha la capacità di emergere tra i peggiori.

Belhadj 2: una catastrofe, nei 45 minuti in cui resta in campo sbaglia tutto e causa pure un rigore. Dopo l’infortunio (scontro con il portiere avversario) però si era capito che faticava addirittura a correre. Doveva essere sostituito prima, come ammesso anche dall’allenatore.

Doumbia 3: prende una traversa nella ripresa, ma nel primo tempo è in campo senza che nessuno lo noti e sulla mediana infatti lo Celje banchetta.

Bislimi 3: un’occasione in entrata di gara e poi un girovagare per il campo senza meta.

Bottani 3: nessun dribbling, nessuna conclusione in porta, poco raccordo con il centrocampo.

Behrens 3: i compagni lo cercano raramente (non gli arriva mai un cross) e lui è costretto a indietreggiare per toccare qualche pallone.

Grgic, Koutsias, Dos Santos, Hajdari 3: dalla panchina, per l’ennesima volta, il Lugano riceve poco o nulla. Più nulla che poco.

Zanotti SV

Croci-Torti 2,5: il suo Lugano (distratto anche dalle note vicende di un mercato che non decolla) sembra partecipare a un nuovo format televisivo: ”Non sapevo di essere in campo”. Quarta sconfitta consecutiva, nove gol subiti nelle ultime due gare. Una misera rete nei 480 minuti stagionali. La squadra è stanca (preparazione fisica forse da rivedere?), sfiduciata, finanche svuotata. E domenica a Cornaredo arrivano Shaqiri e compagni. Si salvi chi può.