Calcio minore diviso tra speranze e dubbi
Alla Domenica Sportiva si è discusso della situazione vissuta dai club ticinesi
Cosa ne sarà del calcio minore nei mesi a venire? A questo interrogativo, che tiene in apprensione molti appassionati del pallone, hanno cercato di rispondere, nello studio della Domenica Sportiva, Andrea Mangia e i suoi ospiti. "È un problema non esclusivamente calcistico, ma legato pure a tutta la socialità che questi club di paese portano alla comunità e che rischiava di scomparire senza gli aiuti della Confederazione", ha spiegato Giacomo Moccetti.
Chi vive i maggiori problemi sono quei club, come il Bellinzona di Davide Morandi, che si trovano nel limbo tra il calcio professionistico e quello amatoriale: "In questa seconda chiusura si è probabilmente fatto qualche errore. Ad essere penalizzati sono soprattutto i giocatori giovani con ambizioni di entrare nel calcio che conta", ha spiegato il tecnico dei granata.
Una situazione che mette in difficoltà economiche anche i giocatori, privati dei rimborsi spesa sui quali tanti contano nel proprio bilancio finanziario. "Mi sono dovuto reinventare e ora lavoro per il tracciamento contatti del Cantone. Sono fiero del ruolo che svolgo ora anche se ovviamente mi piacerebbe potermi allenare", ha raccontato il difensore ticinese dell'ACB Bruno Martignoni.