Kobel 4: poco lavoro fino al riposo nonostante le 3 enormi occasioni per la Svezia, ancor meno nella ripresa. Rimane imbattuto dopo 3 partite.
Widmer 4: prova ad assicurare profondità quando siamo in possesso ma non arriva quasi mai al cross. Deve poi prodigarsi molto contro Sema e la porta a casa. Forse la sola sufficienza è addirittura severa.
Akanji 4: spesso perentorio e pulito in anticipo su Gyökeres, clamorosamente sorpreso però al 41’ da Isak sulla nostra trequarti ed anche sull’unico sussulto svedese nella ripresa. Due “macchie” in una prestazione altrimenti solidissima: ma parlando di uno che ci ha abituati alla perfezione ci sta un voto più basso del solito.
Elvedi 5: ritrovato a suon di prestazioni uno status da titolare, si muove con sicurezza e presenza. Perde solo una volta Isak, ma il palo lo salva. Nella ripresa ritrova piglio e passo e si merita una valutazione importante.
Rodriguez 4,5: difensivamente le incursioni di Bergvall gli creano un po’ di apprensione, più bravo cioè a farsi trovare pronto nel creare superiorità a centrocampo quando siamo noi ad attaccare.
Freuler 5,5: molto più dinamico di settembre. Ha tantissima libertà d’azione perché la mediana svedese si compatta davanti alla linea difensiva e la sfrutta per dare impulsi costanti. Nella ripresa poi è onnipresente anche davanti ai centrali in fase di filtro. Il migliore in assoluto.
Xhaka 5,5: riferimento imprescindibile quando si decide di costruire dal basso, lucido ed elegante nell’impostare ed anche decisivo dal dischetto, dove spezza l’equilibrio. Un gigante.
Vargas 4,5: molto mobile, prova anche ad uscire dalla confort zone della fascia destra ma non incide quasi mai al netto di quella doppia occasione in avvio di ripresa. Generosissimo però nei ripiegamenti difensivi: da qui il mezzo punto in più.
Rieder 3,5: con la Svezia che si abbassa molto memore dei disastri commessi a Pristina, per il nostro “10” ci sono pochi spazi e fatica maledettamente a trovare il modo di entrare in partita. L’unico squillo è il cross per la doppia occasione di Vargas un attimo prima di uscire al 59’.
Ndoye 4,5: non riesce praticamente mai a saltare Bernhardsson fino all’intervallo, poi però nella ripresa torna sui suoi livelli, mettendoci lo zampino in quasi tutte le azioni più importanti.
Embolo 5: nel primo quarto d’ora è immarcabile, non a caso colpisce un palo e poi sfiora di nuovo il vantaggio sempre di testa. Poi Hien gli prende le misure ed il duello è bello quanto rusticano. Si sbatte e lotta come un leone sfiorando ancora una volta il gol, quando è sfortunato (murato da Gudmundsson).
Sow 4,5: entra benissimo andando subito a conquistarsi il rigore del vantaggio. Più basso rispetto a Rieder ha poi anche più spazio con la Svezia completamente sfasata.
Jaquez 4: esordio in rossocrociato ad aiutare a blindare il risultato.
Manzambi 4,5: il “ragazzino” ha una personalità debordante. Sul (primo in nazionale) gol aiutato da una deviazione, ma la fortuna è figlia della decisione di non accontentarsi di tener palla bensì di andare sulla porta.
Yakin 5,5: questa prima metà della campagna è verosimilmente il miglior periodo della sua gestione, ancor più dell’Europeo. La Svizzera va a memoria, elegante, spietata, bella da morire in tanti frangenti. Ad un passo dal Mondiale, ormai.
Qualificazioni Mondiali, highlights di Svezia-Svizzera (LA2 Sport Live 10.10.2025)
RSI Sport 10.10.2025, 22:49