Kobel 4,5: dopo 393 minuti di questa campagna perde l’imbattibilità riuscendo solo a toccare la conclusione di Nygren, sembrando peraltro un po’ poco reattivo, poi ancor prima della pausa però è decisivo in uscita bassa su Bernhardsson nel momento di maggior difficoltà della partita.
Widmer 4: come sempre prova a spingere molto, ma nell’unico inserimento in area manca l’impatto sul cross di Vargas. Si fa in seguito bruciare da Elanga nell’azione che porta all’1-1. Chiude in crescendo come il resto della squadra.
Elvedi 5: essenziale ma molto pulito, per quanto quasi sempre nel lavoro difensivo. Più lineare nel rendimento rispetto ad Akanji di cui ormai è spalla affidabile ed irrinunciabile.
Akanji 4,5: piuttosto nervoso ed anche meno preciso del solito in fase di impostazione nel primo tempo. Durante l’intervallo ha ritrovato serenità ed il rendimento nella ripresa si impenna.
Rodriguez 3: respinge male sul cross di Elanga che permette a Nygren di pareggiare, quindi perde la marcatura sul secondo palo sullo stesso Nygren sugli sviluppi di una punizione e soprattutto si fa bruciare da Bernhardsson poco prima dell’intervallo. Serataccia, pur con l’alibi di essere arrivato in ritiro non al meglio.
Xhaka 5: fino alla pausa si sbraccia e sbraita a ogni azione, senza però mai trovare le migliori sensazioni, provando anche una giocata orizzontale scellerata poco prima del pareggio che lo innervosisce ulteriormente. Ma da leader e capitano vero al rientro nella ripresa si riprende la squadra sulle spalle e va a trasformare il rigore che fa rima con game-winning gol (il secondo consecutivo dopo quello di Stoccolma), prima di dare il la anche alla manovra che porta al terzo gol.
Aebischer 4,5: chiude in ritardo sul destro di Nygren, ma è in fondo l’unica sbavatura di una prova riuscita, in cui gli si chiedeva di non far rimpiangere Freuler al fianco di Xhaka. Si conferma insomma jolly che non tradisce.
Ndoye 4,5: parte a destra e la scelta è vincente, perché al primo strappo mette in mezzo il pallone dell’1-0. Poi si perde a lungo nelle pieghe di un match abbastanza lento, salvo riemergere nel finale quando va a realizzare il gol della sicurezza, quello del 3-1.
Rieder 4: il ruolo di trequartista francamente non è nelle sue corde e allora più che cucire e rifinire la manovra d’attacco lavora grazie al dinamismo per creare spazi per gli inserimenti altrui. Un solo vero acuto sulla verticalizzazione che porta Embolo a sfiorare il 3-1.
Vargas 4,5: si fa applaudire tantissimo per il lavoro nei ripiegamenti difensivi ma ormai è diventata una sua qualità. Poi, finalmente, si ricorda che di “mestiere” fa l’esterno alto e va a mettere Ndoye nella condizione di concludere l’azione strappa-applausi che vale il 3-1
Embolo 5: il primo pallone è subito quello buono per il quarto sigillo personale di questa campagna, una girata di destro da bomber vero. Trova poi con scaltrezza il rigore del nuovo vantaggio e si divora la doppietta. Sempre più bomber e trascinatore grazie pure al lavoro sporco.
Sow 4: entra quando la Svezia è quasi KO e fa il suo compitino.
Muheim 4: subentra a un Rodriguez in difficoltà e si toglie lo sfizio di regalarsi il primo assist in rossocrociato.
Manzambi 4,5: gli basta di nuovo una piccola porzione di match per dar sfogo a esuberanza, personalità e fiuto del gol. Sempre più il 12o titolare di questa Nazionale.
Fassnacht: non giudicabile.
Yakin 5: parte con Ndoye a destra e ci prende, schiera Aebischer in mediana e ci prende, poi ha il merito di trovare alla pausa le parole giuste per riportare la squadra sulla strada giusta. Oculati anche i cambi.
Mondiali 2026, highlights di Svizzera-Svezia (LA2 Sport Live 15.11.2025, 20h00)
RSI Sport 15.11.2025, 22:53








