La Svizzera parte col botto e fa un sol boccone del Kosovo

Il match contro il Kosovo poteva essere una di quelle trappole in cui troppo spesso la Svizzera è caduta nel corso degli anni, invece la formazione di Yakin non poteva iniziare meglio di così la campagna verso il Mondiale americano. Più che il risultato, anche se ovviamente il 4-0 di Basilea è una grande notizia, a far sorridere è il modo in cui è giunto: Xhaka e compagni hanno dominato gli avversari dal primo minuto, spazzando via i dubbi e le incertezze della vigilia e facendo così il primo, fondamentale passo verso la terra promessa statunitense. Ora però sarà imperativo continuare a camminare, con il prossimo ostacolo - la Slovenia - che si prospetta essere un test più probante rispetto a quello di questa sera.

Dopo gli esperimenti delle amichevoli di giugno, il CT elvetico (alla 50a con la Nati) ha deciso di affidarsi alle proprie certezze: nella formazione “tipo” infatti l’unico ballottaggio è stato vinto da Rieder, con Zakaria accomodatosi in panchina. Dimenticate la Svizzera balbettante delle ultime uscite in Nations League: contro il Kosovo dell’ex Avdullahu (privo dei talenti Zhegrova e Rashica, va detto) gli elvetici sono partiti a spron battuto, decisi a voler cambiare la statistica che fino a oggi vedeva gli ospiti mai sconfitti nei tre precedenti. E così, dopo qualche minuto per prendere le misure da parte svizzera, il muro eretto dalla formazione di Foda è crollato, quando al 22’ Akanji di testa ha sbloccato il punteggio. Una crepa diventata voragine nel giro di un nulla, perché rinfrancati dal vantaggio i padroni di casa hanno messo in ambasce la difesa kosovara a ogni azione, trovando il logico raddoppio con Embolo, al debutto in gare ufficiali in questa stagione dopo il passaggio al Rennes.

La buona notizia per i tifosi rossocrociati è che, messasi al sicuro da un possibile scherzo di Muriqi e compagni, la Svizzera non si è seduta ma ha continuato a spingere forte, trovando pure il 3-0 con un fantastico inserimento di Widmer e poco dopo pure il 4-0 ancora con Embolo, toltosi lo sfizio di infilare il povero Muric addirittura di tacco. I secondi 45’ si sono così trasformati in pura accademia, con Yakin che ha potuto far rifiatare alcuni giocatori e provarne invece altri - come ad esempio Manzambi e Muheim - che potranno poi tornare utili nel prosieguo della campagna. Buona dunque la prima - e non era per nulla scontato - con la prestazione odierna che non potrà che dare fiducia a tutta la selezione in vista dei prossimi impegni.